venerdì 22 marzo 2013

Tesori immensi

Dopo quel famoso anno e mezzo due giorni fa mi sono ritrovato in un imbarazzante momento della serie "e adesso, che faccio?"
Bene, allora ho ripreso "tastiera e openoffice" e ho buttato giù un'altra poesia, con un pò di ruggine ma spero sia di vostro gradimento. Buona lettura! :)



Frenetico sogno
supplicati stenti,
polvere e parole
e impietosa resa,
sia un cieco amore
freno e motore
di irrequieti versi?

Silenzi intensi
gelosi gridano
liete sinfonie,
di quieta follia
solcano i cuori,
bramano colori
d'arcani profumi.

Placidi fremiti,
del vento l'odore
è linfa antica,
è arcano siero:
un soffio invoco
di mite risveglio,
di smarriti versi.

Canto di violini
soave mi culla
e lesto raccoglie
preghiere e foglie:
dal cielo attendo,
dalla terra accolgo
tesori immensi.

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