Mai alcuno vidi che
triste e malinconico
non sia tornato
alle braccia materne
ove poter destare
il più sereno sorriso.
E qui son io, Madre,
a contare granelli
della scura sabbia
umida e infinita,
a perdere minuti
lì dove il tempo
non esiste più,
a cercar pace
per una guerra
inesistente.
Qui son io, Madre,
col nostro dolore:
della tua anima
donami i colori
e soltanto poca
felicità che già ho.
Sono io, Madre,
in questi versi
vuoti e mesti
che ti ho lasciato.
una lirica che ti culla anzi culla tutti noi, suoi figli!
RispondiEliminaMolto bella! Leggere questi versi tocca il cuore. - grazie per la visita, cosi mi hai dato la possibilità di scoprire il tuo blog :-)
RispondiEliminaLisa
Complimenti per la tua bellissima poesia!
RispondiEliminaA presto..Sibilla
bellissima molto molto tenera. :)
RispondiEliminaPoesia molto toccante,leggendola fa riflettere sulla situazione del protagonista per il conflitto in cui si trova.
RispondiEliminaComplimenti!
A rileggerti.
Giulia